Il disegno congiunto familiare è uno strumento di analisi per valutare le relazioni familiari. Questo strumento nasce negli anni '70 in uno studio di Elizabeth Bing, psicologa e psicoterapeuta, e nasce come una tecnica per valutare il funzionamento della famiglia in conflitto attraverso l'osservazione e l'analisi del disegno prodotto, dei processi decisionali e delle modalità relazionali messe in atto dai membri stessi durante la realizzazione del disegno. Si propone alla famiglia di fare un disegno, ognuno con un colore diverso ed un unico foglio e di rappresentarsi mentre stanno facendo qualcosa, ciò permette di trovare un accordo per un obiettivo comune. Sarà interessante vedere come il disegno si dispone nello spazio, i colori utilizzati, andarlo a fare più lontano o più vicino da qualcuno, estenderlo fino a sfiorare il disegno dell'altro o di intervenire sui disegni altrui.
Alla fine del disegno, si procede ad un breve colloquio con bambini e genitori per chiarire alcune dinamiche avvenute durante la realizzazione del compito e la sua organizzazione. Il mediatore familiare analizzerà il materiale e orienterà l'analisi dei genitori, effettuando poi una sintesi sulla situazione familiare, evidenziando aree di rischio e di risorse per la famiglia. Si fissa poi un incontro singolo con i bambini per esporre le decisioni prese dai genitori.
“I colori caldi suscitano: attività, eccitazione, serenità, gioia di vivere, impulsività;
i colori freddi esprimono: passività, calma, inerzia, tristezza, malinconia e inducono alla riflessione.
Il colore è puro linguaggio emotivo che permette di evidenziare sia l'inespresso che l'inesprimibile. Il colore rappresenta l'unico ponte di collegamento tra genitori e figli e li aiuto ad un ritorno all'immaginazione, al fantasticare e al creare”.
Tutor dottoressa Luciana Reginato Psicologa Clinica e Supervisor Counselor
Ringrazio per la collaborazione Lisa Grifoni, tirocinante