Quando mi è stato proposto di scrivere un articolo sulla coppia, ho
immediatamente pensato alla mia professione, alla passione che mi avvolge
ogni volta che incontro, in studio, le coppie che vivono un momento di
difficoltà. Durante gli incontri emergono atteggiamenti sottostanti
alle complessità, ora dell’uno o dell’altra che poco
hanno a che fare con i massimi sistemi, ma che sono relativi alla
quotidianità come ad esempio all’organizzazione familiare, chi
fa cosa, alla gestione dei figli e così via. Infatti, sono proprio
le fatiche quotidiane che attivano i litigi, i conflitti, e
l’incomunicabilità.
Come Psicologa Clinica e
Supervisor Counselor incontro le coppie in difficoltà e per me
diventa una sfida ricostruire la relazione diadica. La coppia mi suscita
sempre grande tenerezza per questo sento che sia opportuno sostenerla,
accompagnarla in un primo momento ricostruendone storia d’amore,
partendo dal primo incontro: quali sono stati gli elementi di attrazione?
Cosa hanno fatto? Che sogni hanno condiviso? Ritornare alle origini
rappresenta un grande valore affettivo, relazionale, di amore ed
emozionale. La mia riflessione si orienta alla comprensione di come si
struttura la relazione d’amore tra due persone, scoprirlo, è
molto interessante perché ci conduce alle fantasie più
antiche di come si immagina una coppia che si forma e che vorrebbe coronare
il sogno di rimanere insieme per sempre.
La modalità che
utilizzo è quella di esplicitare il funzionamento della psiche e i
vari meccanismi che ne risultano, dopo di che propongo sempre di fare un
intervento sulla ricostruzione della relazione, prima di arrivare alla
rottura senza speranza. All'origine della vita di coppia
c'è l’attrazione, due corpi, due menti, due esseri
entrano in contatto, si attraggono o si respingono, molto prima che la
corteccia cerebrale lo registri, poi in un secondo tempo la corteccia
cerebrale può accettarlo o no. L'attrazione tra le persone
è sintonica (la stessa lunghezza d'onda) sul piano fisico. Le
vibrazioni entrano in sintonia. Abbiamo il nostro campo
elettro-magnetico (biologia, processi chimici...) alla cui base
c'è il campo energetico. Noi siamo energia. E questi campi
d'energia si incontrano e si respingono semplicemente per il modo in
cui vibrano, si piacciono o non si piacciono.
Nel libro
psicologia della coppia, psicologia e amore, Giulia Savarese dice che
quando il segnale mi piaci arriva alla corteccia cerebrale la persona
risulta simpatica. Quando qualcuno risulta simpatico significa che si
è entrati in sintonia a tutti i livelli. L’attrazione modifica
la valutazione nei confronti di chi troviamo simpatico per cui si risulta
benevoli. Si prova piacere a stare insieme, si desidera averlo vicino come
compagno di lavoro, amico, partner. Se diventa innamoramento anche i
difetti diventano virtù. L’autrice inoltre spiega che
l’attrazione è energia che tende ad equilibrarsi e segue due
principi. Il primo: gli opposti si attraggono, in senso psichico e fisico,
l’attrazione è il gioco di somiglianze e differenze, di
energie simili e affinità.
I dati statistici invece
rivelano il contrario, molte coppie si separano, e spesso le motivazioni
sono relative al sentire o al non sentire qualcosa per l’altro. Le
persone si innamorano, trovano l’anima gemella “sentono un
trasporto” verso la persona e pensano: sicuramente è la
persona giusta. Questo è quanto accade durante la prima fase della
coppia: l’innamoramento. Riflettere su questo aiuta ad accendere
perlomeno domande che non necessariamente troveranno delle risposte, ma che
aiuteranno alla riflessione sul tema delle relazioni che nascono e che si
spengono con conseguenze dolorose per entrambi. È importante ,
dunque, comprendere che la genesi della coppia si confronta da un lato con
i personali modelli di attaccamento con le persone significative (in genere
i genitori) che generano un tipo di relazione affettiva, e dall’altro
come quest’ultima ne influenzi la relazione tra i partner.
Ogni
soggetto è pervaso dalla nostalgia di qualcosa di cui non è
consapevole, verso il quale tende implacabilmente, cercando l’altro e
si ha l’impressione che ciò che si incontra non colmi appieno
la propria nostalgia di qualcosa di ignoto, senza nome. E, prima di
diventare coppia, si può sperimentare un vuoto interiore è un
bisogno di vicinanza di amore di comprensione di sentirsi avvolti in un
abbraccio caldo che assomiglia a quello materno. In tal modo,
attraverso la relazione duale come affermava il filosofo Plotino si
dà vita alla fioritura dell’essere si concretizza il meglio
della propria forza generatrice che orienta alla costruzione della coppia.
Questo passaggio porta con sé la
possibilità di vivere in base a quello che si è in quel
momento, secondo la propria natura e spontaneità, rendendoci unici.
È inoltre nutrimento per la relazione, infatti è
importante proteggere la propria autonomia e tutto ciò che aiuta
alla propria realizzazione come persone ed evitare la dipendenza
dall’altro: tutto questo fa bene all’amore. A tal proposito, il
cervello risponde all’amore attivando nuove funzioni creative da cui
emergono capacità sopite. Nel momento in cui tutto questo si
realizza lo si capisce dal corpo se l’amore è vero e sano.
Tutto questo prevede capacità di ascolto del proprio corpo delle
sensazioni, delle emozioni che tutto l’essere trasmette.
Dall’emozione emerge la reazione emotiva che se persiste, fa nascere
il sentimento più complesso dell’emozione, uno stato
dell'essere, un sentimento duraturo. Si deve evitare di
associare il sentimento al sentire qualcosa per l’altro perché
non getta le basi per una relazione duratura.
Questo
presuppone che i componenti della coppia siano da una parte svuotati
da ogni pretesa e dall’altro siano consapevoli che lo stare insieme
implichi una decisione quotidiana di stare con quella persona.
L’impegno quotidiano, è uno dei tre ingredienti
fondamentali proposti da Steinberg che convogliano verso l’
Amore vero. Gottman dice che le coppie sono materia viva e, nel proprio
quotidiano, devono mostrarsi così come sono. A fronte di ciò
può succede di trattarsi male, di offendersi, di scoppiare, di
cedere ma ci si dovrebbe allenare per riparare, perdonare, contenere,
dialogare. Altrimenti il rischio è quello di sentirsi costantemente
in colpa. Nessuno è perfetto, si è consapevoli di questo? Le
coppie che si basano sul sentire perdono di vista il senso dello stare
insieme che, come abbiamo detto prima, è un impegno e un rinnovo
della scelta quotidiana perché l’affettività, le
emozioni, sono ambigue per loro natura. Così le relazioni che si
basano sulle emozioni, spesso sono interpretabili in modo ambiguo.
Occorre
essere consapevoli delle diversità di genere e da qui comprendere,
sapere, conoscere, avere una mappa mentale e concettuale chiara che aiuti a
superare i momenti faticosi. Peter Fonagy parla di mentalizzazione,
cioè di capacità di tenere dentro di sé la mente
dell’altro e rappresentarsi internamente gli stati mentali
dell’altro. Si innesca così la capacità di astrazione
insieme a capacità mentali diverse come l’intuito, il
ragionamento analogico e la mente creativa e divergente. Attivare la
capacità di andare oltre al già visto e conosciuto, osare,
cercare soluzioni al di là del già noto del già detto,
del già visto e andare fuori pista. A tal proposito cito Papa
Giovanni XXIII quando disse: L'unico modo serio per trattare cose
serie, è non prenderle troppo sul serio. E Vera F. Birkenbihl
psicologa della comunicazione tedesca dice: non ride chi non ha energia per
farlo. Introdurre nella coppia il sorriso, la risata potrebbe essere
un salto di qualità nella e della relazione.
In
conclusione la coppia è sollecitata da tanti fattori interni ed
esterni che possono modificarne la relazione. L’importante è
essere sempre positivi, propositivi e attivare comportamenti virtuosi e
insieme a Sternberg, autore a me molto caro, tra gli ingredienti
dell’amore aggiungere: intimità, passione e impegno. Auguro a
tutte le coppie mille cose belle!